«Non si era mai verificato nella storia che le società permettessero ad un manipolo di investitori di farla franca rubando il pane alla povera gente. Per l’investitore prezzi crescenti degli alimenti significano denaro, per il povero prezzi crescenti degli alimenti significano fame». Queste sono le parole con le quali Vandana Shiva, fisica indiana e attivista per i diritti dei coltivatori di tutto il mondo, introduce il tema principale della Giornata mondiale dell’alimentazione 2011: la fluttuazione dei prezzi degli alimenti – dalla crisi alla stabilità.
La crisi finanziaria internazionale sembra essersi stretta attorno al mercato delle materie prime in seguito alla crisi della finanza mondiale a partire dal 2007. Continua la Shiva «grandi investitori hanno abbandonato il mercato immobiliare per tuffarsi in quello degli alimenti e della terra, conseguendo così super profitti».
Prorio in questi giorni è partita da Roma la campagna mondiale di sensibilizzazione sugli OGM che prende spunto da un dossier curato da Vandana Shiva, The Gmo Emperor has no clothes. Il rapporto raccoglie centinaia di ricerche, studi ed esperienze sul campo condotte in tutto il mondo da ricercatori e scienziati. Il lavoro è coordinato da Navdanya International, l’associazione fondata dalla stessa Vandana Shiva nel 1991.
Spesso si motiva l'aumento dei prezzi degli alimenti e delle materie prime in generale con la crescita della domanda proveniente dalle economie dei paesi emergenti. Vandana Shiva, non ritiene assolutamente, indiani e cinesi causa di tutti i mali del mondo e sostiene che «Nel 2008, anno in cui i prezzi degli alimenti sono saliti, il consumo di cereali negli USA è aumentato del 12%, a fronte del 2% in India, un aumento pari della produzione. Gran parte dei cereali prodotti non è andata alla gente, ma ad alimentare automobili e sfamare animali. Infatti, in India, durante tutto questo periodo, il consumo pro capite annuo è sceso da 170 a 150 kg, non perché non si coltivava più, ma a causa della volatilità dei prezzi».
“Negli ultimi anni – ha spiegato Vandana Shiva - abbiamo ascoltato sempre più spesso esperienze fallimentari delle colture OGM, mentre dall’altra parte è emersa con sempre più evidenza la capacità dell’agricoltura ecologica di aumentare le produzioni di cibo. Abbiamo perciò deciso di mettere insieme tutto il lavoro prodotto dalla rete mondiale di scienziati, attivisti e comunità locali. Il risultato è chiaro: l’imperatore Ogm non ha vestiti. Le sue promesse sono illusioni”.
Andando sul sito di Navdanya International chi vorrà potrà aderire alla campagna L’imperatore degli Ogm è senza vestiti per pretendere l’etichettatura degli OGM, aiutare a salvare i semi, investire nel futuro sostenendo progetti locali legati al cibo OGM-free e prodotto in maniera sostenibile.
Frenare la speculazione su tali merci e coltivare la terra secondo i principi ecologisti consentirebbe, secondo , di duplicare la produzione alimentare mondiale a cui i piccoli coltivatori contribuiscono per l’80%. Che sia finalmente giunto il momento di invertire la rotta?
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