«Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.» A. Einstein

giovedì 12 maggio 2011

Ma l'economia deve per forza crescere? Sempre? Ovunque? A che prezzo?

Il tema dei tassi di crescita di un'economia spesso torna di attualita': a senso chiedere alle economie dei vari Paesi di crescere sempre? E' una cosa fattibile? Che costi sociali e economici ha?
Elvio Dal Bosco, per 30 anni funzionario del centro studi della Banca d’Italia, conosce da vicino le dinamiche di creazione della ricchezza e dell’economia mondiale. Ne ha scritto in La leggenda della globalizzazione e L’economia mondiale in trasformazione. Entrambi basati sull'idea che il calcolo della ricchezza nazionale non può dimenticare i danni ambientali e sociali prodotti dall'accelerazione della crescita.

Un articolo su Lettera 43 ci offre un intervista e alcuni approfondimenti sul tema. Ad esempio qual è il parametro per decidere la sostenibilità? La risposta di Dal Bosco appare scontata: l’ambiente, le risorse sono finite per definizione. E quindi non possono essere utilizzate per perseguire una crescita infinita. Oltretutto, a cosa serve rincorrere la ricchezza? A cosa serve? L’industrializzazione, lo sviluppo, la crescita servono a ottenere un benessere base, ma non ha senso, secondo l'autore perseguire all'infinito. Quindi è giusto che l’Africa, l’Asia e i posti dove le condizioni di vita sono ancora difficili continuino a spingere sul Prodotto interno lordo, noi no.

Questo tema risulta strettamente connesso con quello della giustizia, della equa distribuzione di ricchezza, della dinamica dei flussi migratori. E' su questi temi che si gioca il futuro nostro e del pianeta. Non basta voler intervenire nell'alzare o abbassare barriere economiche e umane tra popoli e diritti.

giovedì 5 maggio 2011

La mafia al nord: dati allarmanti

Un approfondito articolo di Lettera 43 ci ricorda quanto ampia e diffusa sia la presenza della mafia anche nei paesi lombardi. La ‘ndrangheta ah un fatturato globale - stima Eurispes - che si aggira sui 44 miliardi di euro l’anno, ovvero il 3% del prodotto interno lordo (Pil) nazionale.
Non puo' che venire la pelle d'oca nel leggere le parole del boss Mandalari «Destra o sinistra, noi ce ne fottiamo. Basta che ci lascino fare le rotonde». E di rotonde le strade della Lombardia sono piene.