La Coop, famoso gruppo commerciale italiano ha deciso di iniziare quella che potrebbe essere una vera e propria "guerra" dell'acqua. La campagna di comunicazione (costo 1 milione di euro), incentrata anche su spot televisivi con la testimonial Luciana Littizzetto, invita gli italiani a consumare più acqua del rubinetto. L’obiettivo, da un lato ecologista, è quello di ridurre i costi e l’inquinamento che derivano dal trasporto dell’acqua (100 litri d’acqua che viaggiano per 100 chilometri (anche se in media ne percorrono molti di più) produrrebbe emissioni per oltre 10 chili di anidride carbonica), ma dall'altro la Coop non si dimentica certo degli affari cercando di incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto, vendendo ai consumatori una sua caraffa filtrante a uso domestico e, per contrastare i grandi produttori, la Coop punta poi aumentare da due a quattro le fonti di approvvigionamento dell’acqua minerale a marchio Coop (già pari al 18% delle vendite totali). Resta comunque la finalità ambientalista.
«Comunque le acque minerali di marca -assicura Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia- continueranno a stare sui nostri scaffali, ma l’obiettivo è costruire un’offerta chiara, trasparente, conveniente tutti i giorni che permetta al consumatore di scegliere consapevolmente. Per questo abbiamo avviato un confronto costruttivo con l’associazione e le industrie del settore». Se il business si collega al rispetto dell'ambiente credo ci guadagneranno tutti.
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