«Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.» A. Einstein

venerdì 11 novembre 2011

Economia italiana, troppe parole in libertà su spread, interessi e debito

Un bel post su NoiseFromAmerika ci fa ragionare sui termini finanziari/economici in voga in questi giorni. Come ci spiega l'autore Aldo Lanfranconi, da quando la parola spread è divenuta di uso corrente su radio e televisione, girano su giornali e tv almeno tre bufale che oltre a disinformarci alla fine possono anche farci del male. Soprattutto quando uno sente in pericolo i propri risparmi e la propria sicurezza.

Spesso numeri dati in libertà possono anche contribuire ad influenzare i mercati e alla fine rendere un cattivo servizio a tutti gli italiani svalutandone subito i risparmi e nel futuro aumentando la probabilità di default del paese. 

Sono d'accordo con l'autore: "Mandare a casa il pessimo governo attuale è cosa buona, giusta e doverosa. Molti dei nostri problemi sono addebitabili alla sua incapacità e inerzia del passato e, se possibile, sono amplificati dalla sua non credibilità e dall'incapacità di difendere il poco di buono che possiamo vantare." E' però indispensabile evitare la diffusione di dati e parametri economici errati e fuorvianti e soprattutto ancora peggiori dei reali: l'opposizione politica e sociale al Governo Berlusconi e soprattutto i mezzi di comunicazione non devono assolutamente cavalcare dati solo per un mero calcolo elettorale o di parte.

I numeri e le informazioni devono essere trasparenti soprattutto in questa fase tempestosa della finanza e della politica italiana, occorre saper informare bene gli italiani, non creare ancora maggiore tensione (di quanta già non ce ne sia). Tutto il nostro sistema economico e finanziario si basa sulla fiducia, è dovere di tutti fare il possibile per uscire assieme da questa fase delicata. Non c'è da scherzare.

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