«Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.» A. Einstein

giovedì 2 febbraio 2012

Cosa si sta facendo per combattere la povertà nel nostro Paese?

Spesso il tema della povertà lo si associa a qualcuno lontano da noi, a qualcuno che vediamo rovistare nei cassonetti o chiedere qualche euro di carità. Innanzitutto è difficile aver chiaro il concetto di povertà, che è un qualcosa di poliedrico, che ha nel versante economico la più visibile delle sue dimensioni, ma che riguarda l'inclusione sociale, le prospettive per il futuro.

A volte si fa anche fatica a voler approfondirne lo studio, forse anche per la paura di scoprire che è un tema che sta colpendo sempre più ampie fasce della popolazione italiana, forse per paura di non sapere come fare ad intervenire, una volta scoperto che il virus si sta diffondendo, che spesso è incurabile...

Un chiaro e abbastanza semplice articolo di lavoce.info parla di come la crisi economica renda sempre più attuale il tema delle condizioni di vita degli italiani. La povertà relativa è essenzialmente una misura della disuguaglianza all'interno della popolazione. La soglia di povertà assoluta, invece, è identificata dal valore di un paniere di beni e servizi ritenuti essenziali nel contesto sociale di riferimento. In Italia è oggi essenzialmente un problema del Sud.

Ma diventa oggi particolarmente interessante guardare alla "vulnerabilità alla povertà", che misura la povertà di domani. Nel nostro paese potrebbe avere dimensioni drammatiche e va ad interessare soprattutto le periferie delle grandi città anche al nord e le classi medie un tempo ritenute o ritenutesi al riparo di questo virus.

Non sappiamo quando e purtroppo se usciremo dal "tunnel della crisi". Negare o non voler conoscere quale impatto potrà avere un peggioramento o una precaria stabilità del quadro socioeconomico, non serve a nessuno. E' necessario a livello politico, a livello di scelte economiche sia macro che micro, sia nelle grandi che piccole imprese si prenda sempre più a cuore questo problema e gli si dedichi maggiore attenzione, senza lasciare che abbiamo sempre più spazio le associazioni e il "terzo settore" soprattutto nel toppare i buchi lasciati da altri.

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