Un interessante articolo sull’inserto Domenica del Sole 24 Ore ha aperto un interessante dibattito sul rapporto tra cultura e sviluppo (anche economico). In un Paese ricco di storia, di tradizioni, di cultura come il nostro è necessario sfruttare la situazione di crisi per ripensare in maniera profonda il nostro modello di sviluppo, proprio a partire dai punti di forza che nei secoli ci hanno contraddistinto.
La ricerca, la formazione l’attenzione al poliedrico mondo della cultura innescano innovazione e di conseguenza possono portare progresso e sviluppo. Occorre che questa impostazione sia trasversale all’azione di governo sia a livello nazionale che ai livelli più decentrati. La cultura in senso ampio deve essere un “settore” che sappia trainare il Paese, non deve rimanere un argomento di nicchia. Le città devono tornare ad essere laboratori di ricerca e di sperimentazione.
Occorre uno sguardo condiviso che abbracci più discipline e sappia mettere in campo le giuste risorse senza paura e senza sprechi. Soprattutto vanno evitate gelosie, mancanza di cooperazione, clientelismo, vanno risolti i conflitti e creata maggiore collaborazione.
L’articolo di Domenica suggerisce in modo sensato che già dalle scuole primarie è necessario potenziare o reintrodurre lo studio dell’arte e della storia, senza tralasciare quello delle materie scientifiche, ma evitando di vedere fantasiose separazioni tra cultura umanistica e scientifica. Un modo questo per conoscere e difendere il nostro patrimonio e per essere stimolati alla scoperta e all’innovazione.
Il tutto per concludere deve prevedere una corretta e stimolante compartecipazione tra pubblico e privato, con i rispettivi ambiti di intervento, ma con la voglia di preservare e ampliare il patrimonio storico, culturale e scientifico che è nel DNA dell’Italia.
La risposta del Governo non si è fatta attendere: i Ministri Passera (sviluppo economico), Ornaghi (cultura) e Profumo (università) hanno di fatto condiviso il ragionamento e espresso il loro impegno in quanto “Riteniamo meritevole ogni iniziativa che sappia riportare al centro del dibattito pubblico il valore della cultura, della ricerca scientifica, dell'innovazione e dell'educazione a vantaggio del progresso nel nostro Paese.”
Anche da qua si capisce che il nostro Paese ha le potenzialità e la voglia di cambiare.
Nessun commento:
Posta un commento