«Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.» A. Einstein

lunedì 19 settembre 2011

Ecuador / 2. Cosa sto combinando...

Esmeraldas. Seconda puntata. Dopo avervi raccontato le prime riflessioni dopo il mio arrivo in Ecuador, parlerò oggi delle attività alle quali ho partecipato oppure sto dando una mano. Per me questo è stato un modo molto interessante per entrare in contatto direttamente con le gente, tomando una cervecita despues del trabajo (bevendo una birretta dopo il lavoro), con la vita di qua (non vivo in un hotel, ma in una casa molto carina e accogliente dove vengono ospitate le persone che provenendo da lontano devono fermarsi per una terapia), con la cultura, le bellezze e le difficoltà della terra che sta alla “mitad del mundo”.

Una "tipica" cucina di una casa nel cantone di Rio Verde
Innanzitutto sto dando una mano all’Organizzazione OVCI – La nostra Famiglia, che mi stanno ospitando. Accompagnando la fisioterapista o gli operatori che vanno nelle comunità della zona (a volte distanti ore da casa) per conoscere, assistere, sostenere persone grandi o piccole che abbiamo qualche forma di disabilità. Si tratta a volte di famiglie che vivono in estrema povertà, in condizioni di vita precaria soprattutto per la mancanza di igiene, per il fatto di vivere in case di legno fatiscenti, per un basso grado di alfabetizzazione e di istruzione e infine per una cultura e per delle abitudini che noi non riusciamo a capire.

Visita di Operatore e Fisioterpaisti a casa di una assistitita
La conoscenza e la vicinanza di una realtà come OVCI è fondamentale per ottenere servizi sanitari e riabilitativi, conoscenza di quali siano i diritti e le possibilità che lo Stato o altre organizzazioni danno… Insomma un modo per mettere queste famiglie all’interno di una rete sociale a volte indispensabile. Per OVCI ho svolto anche un po’ di lavoro amministrativo che mi ha permesso di conoscere molti operatori e conoscere come funziona una ONG che lavora in contesti molto difficili. Sono rimasto molto contento nel vedere tanti ecuadoriani che si danno da fare per altri loro compaesani.
Le disabilità dei bambini sono rese più complicate dalle difficili
condizioni igieniche e economiche. 
Sempre per le realtà di OVCI e della Nostra Famiglia sto dando un aiuto, diciamo molto pratico, presso l’Istituto Juan Pablo II, una grande struttura dove hanno sede una scuola e un centro medico e di riabilitazione per persone con disabilità. Si tratta di un centro di eccellenza nella zona, molto apprezzato anche dalla Istituzioni Governative. Qua faccio quello che serve, dal dipingere alcune aule di una nuova parte dove si andrà a tenere corsi pratici e professionali di avviamento al lavoro per gli studenti più grandi, al dare una mano a Felix, il factotum dell’Istituto… a creare un piccolo orto che da un lato possa dare qualche verdura alla comunità della Nostra Famiglia e che possa essere utilizzato come attività di insegnamento per alcuni ragazzi.
Aiutando Felix, il responsabile della manutenzione dell'Istituto Juan Pablo II
In questi giorni ho avuto l’occasione di andare a San Lorenzo, una città a tre ore circa da Esmeraldas per incontrare Suor Mariangela Sardi, missionaria brugherese che da 12 anni dirige l’Istituto di Educazione Speciale gratuito “Nuevos pasos – Don Carlo Gnocchi”, creato nel Cantone di San Lorenzo nel 2001 con una collaborazione tra l’impegno missionario delle Missionarie Comboniane e la grande esperienza della Fondazione Don Gnocchi, con la finalità di prendersi cura dei bambini e ai giovani con disabilità nelle differenti aree del ritardo mentale, visivo, uditivo, dell’apprendimento.
Con Suor Mariangela Sardi e i "suoi" bimbi davanti all'Istituto Nuevos Pasos a San Lorenzo
Questo Istituto attualmente ha una struttura di alta efficienza e professionalità per soddisfare le necessità della popolazione nelle aree dell’educazione speciale, riabilitazione, medicina e lavoro sociale. Gli operatori incontrati, i visi dei bambini che ti salutano sempre contenti, la gratitudine negli occhi delle famiglie e soprattutto la forza e la passione di Suor Mariangela (che per la cronaca di candeline ne ha spente 78) mi hanno riempito il cuore proprio come la frase scritta dai ragazzi all’interno della scuola: “no mires mi defectos, mira mis habilidades” (non guardare ai miei difetti, guarda le mie capacità).

Un’altra cosa molto interessante che ho conosciuto sono le attività portate avanti dalle Nazioni Unite attraverso il Programma Alimentare Mondiale (WFP) e il lavoro con i rifugiati di UNHCR-ACNUR.

Collaborazione nella distribuzione di alimenti del Programma Alimentare Mondiale
Due realtà molto importanti che svolgono un lavoro prezioso, sia verso le gente che come collegamento e sostegno alle altre Organizzazioni presenti. Parlando con Rafael, il responsabile di UNHCR in Esmeraldas mi sono abbastanza vergognato della mia Italia: noi dopo i primi sbarchi a Lampedusa abbiamo gridato all’emergenza, l’Ecuador (con molte meno risorse dell’Italia) ha nel suo territorio almeno 100mila rifugiati colombiani… si tratta di una cifra 2 volte più alta del numero degli africani arrivati in Italia nell’ultimo anno.
Questo un po’ velocemente il racconto di quanto sto svolgendo in questo bellissimo e complicato Paese. Spero di essere utile a loro, di certo sto imparando e conoscendo tanto. Starò qua ancora una decina di giorni e so che non mancheranno nuove scoperte e nuove sorprese.

Hasta Pronto

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