«Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.» A. Einstein

venerdì 9 settembre 2011

Diario dall'Ecuador/1. Riflessione all'arrivo.

Quito - Scorcio della Piazza principale e della Cattedrale
Esmeraldas (Ecuador). Mentre sto scrivendo questo mio primo post dal Sudamerica mi sembra di essere un inviato di un giornale. Come già detto nel post precedente mi trovo in Ecuador per un mese, un po’ vacanza e un po’ volontariato. Almeno questo era l’intento alla partenza. Poi arrivato qua, mi sono accorto di essere capitato in una realtà un po’ più dura di quanto mi aspettassi. Ero già stato in Ecuador con amici nel 2003, per aiutare il nostro caro amico Padre Pino… quindi non era tutto nuovo per me, ma in ogni caso la realtà che vi descriverò oggi, nei prossimi post e di persona al mio ritorno è stata ben oltre le aspettative.

Preciso che scriverò delle riflessioni di getto, senza starci troppo a riflettere, spero di poterle commentare con qualche mio lettore, in modo magari da affinare il ragionamento o condividerne la passione.
Iniziamo con ordine. Sono arrivato a Quito sabato 3, ho visitato e dormito nella capitale e il giorno dopo sono partito in pullman alla volta di Esmeraldas nel nord del Paese. Quito è molto bella, con il suoi palazzi in stile coloniale, le Chiese e l’idioma… ci ricorda la Conquista e la dominazione spagnola; poi le persone e i loro visi con tratti andini, occidentali, africani… ci ricordano che la storia del mondo è sempre stata decisamente complicata…
Uscendo dalla città e arrivando dopo 6 ore a Esmeraldas ci si trova subito a fare altre riflessioni, ci si imbatte nella povertà, a volte dignitosa, a volte proprio estrema e non puoi non chiederti, ma come è possibile, nel 2011? Sono anni, decenni, che si parla di aiuto allo sviluppo, di povertà, di migliore distribuzione delle risorse, di Obiettivi dell’ONU per il 2015… forse a questi Ecuadoriani (non Ecuadoregni por favor) non hanno detto che tra poco staranno meglio. Non ci siamo.
Esmeraldas - Quartiere periferico
Non ci siamo, noi in alcune case nelle quali sono stato in questi giorni non alleveremmo nemmeno le galline. Certo è questione di cultura, di possibilità, di sviluppo economico, di storia, di secoli… di destino forse… Ma la sensazione di essere preso (scusate) per il culo da chi detta le ricette per il futuro del mondo, socialisti, liberisti, teorici e nobel vari, mi è venuta.

Premetto che non sono uno studioso, che non vivo sempre in queste realtà, che sono di certo poco rispettoso di tante idee e teorie varie e forse anche del popolo ecuadoriano, ma io da turista del “mondo che ce l’ha fatta” provo vergogna. Gli diamo qualche euro per le banane che poi ci vendono a 20 volte tanto, gli diamo qualcosa per il petrolio che fa andare avanti le nostre economie… certo l’Ecuador vive di queste entrate ma sono le multinazionali del mondo ricco a fare il bottino… in cambio di inquinamento dell’aria e dei mari, distruzione delle foreste per gli oleodotti (qua vicino c’è una delle raffinerie più grandi del Sudamerica, che da lavoro, sì…, ma con che salari e con quali ricadute sanitarie e ambientali per la gente? Molto del cacao che abbiamo nelle nostre cucine arriva dall’Ecuador, ma il prezzo lo decide la Nestlè (e altri multinazionali), mica il contadino che ha il campo e la materia prima…

I problemi enormi di questo piccolo Paese, sono l’enorme concentrazione di ricchezza nelle mani di poche famiglie, redditi bassissimi per la gran parte della popolazione, problemi legati alla salute, all’igiene e all’alimentazione, grande diffusione della criminalità, e sono tutte cose che difficilmente si possano migliorare.
In visita con l'Organizzazione OVCI
in una delle case dove vive un assistito

In questi giorni ho avuto occasione di visitare molte famiglie, un po’ all’interno del progetto portato avanti da OVCI e dal Governo Ecuadoriano, un po’ per distribuire dei viveri del World Food Program dell’ONU (www.wfp.org). Sono stati incontri a volte sereni e belli, a volte veramente difficili per quello che si vede.
Noi apparteniamo al mondo che a partire dai Greci e dai Romani ha dettato legge nel Mondo, prima erano stati i Babilonesi, poi gli Egiziani… Ecco e se fossimo nati dalla parte sbagliata? Io solo per il fatto di essere nato a Monza, già sono sulla scialuppa di salvataggio del Titanic e se prendo il morbillo devo solo stare a casa dall’asilo… se il morbillo lo prendi qua spesso non lo potrai raccontare da grande.

Il dubbio allora ti viene… ma che ci stanno a fare la cooperazione internazionale e le ONG? Che fa l’UNICEF e l’ONU? Che fanno i Governi che dicono di aiutare i Paese del “Terzo Mondo”? E quelli che dicono “aiutiamoli a casa loro!” E quando fanno anche tanto, come l’Organismo OVCI (www.ovci.org) che mi ospita… serve? O si sta scopando il mare? Servo io qua, o vengo solo per fare il figo quando torno? Per mettere le foto su facebook®? Per sentirmi fare i complimenti?

Con alcune Operatrici nella cittadina
di Roqafuerte, a 1,5 ore da Esmeraldas
In parte si, dico la verità, sono poco umile e infatti sul mio blog sto raccontando questa storia. Dirò di più, sono qua addirittura per arricchirmi. Si perchè vedere tanti ecuadoriani, che avendo quasi niente, si danno fare per il vicino di casa, magari per aiutare una ragazza di 14 anni che dopo il secondo parto e un’infermità mentale… diciamo che fatica, o per andare a trovare un vecchio o un bambino che distano dalla città e che hanno bisogno, o per assistere famiglie in estrema difficoltà… ti arricchisce. Punto.

Ogni tanto leggiamo di statistiche che parlano di milioni di persone che escono dalla “soglia della povertà”, di un mondo che sta meglio, sia in campo economico che sanitario… non so, le statistiche avranno anche parti di verità e poi devono riassumere… ma quello che sto vedendo in questi giorni mi lascia con molti dubbi. Dire che non è povero chi è sopra la soglia di un reddito giornaliero di 2$ (dato preso come punto di riferimento da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale) direi che è un po’ pochino per un paese dove ti servono almeno 5$ al giorno per mangiare. E se hai dei figli? E se devi risparmiare soldi per altre cose? Forse i poveri nel mondo sono un po’ sottostimati… forse. Ma non sta bene dirlo. E allora non diciamolo, poi però non stupiamoci se milioni di essere umani lasciano le loro terre, le loro radici, e vengono a cercare fortuna e un futuro migliore a Brugherio… non stupiamoci, tutto qua.

E’ vero che anche in Italia per molti la situazione soprattutto economica e sociale si sta facendo pesante…, la cosa che veramente mi fa agitare in queste notti è che le cause sono le stesse. Non abbiamo capito niente, e continuiamo a non capire. Parliamo sempre e solo di crescita, di consumare di più, di creare più ricchezza, mai di DISTRIBUIRLA MEGLIO! Questo non è socialismo (il Presidente dell’Ecuador Correa mi perdonerà…) E’ GIUSTIZIA! E questo vale sia per i paesi poveri che per quelli ricchi.


Esmeraldas - Una delle spiagge della zona turistica, esempio
della concentrazione estrema della ricchezza in questo Paese
Scusatemi ancora se vi sono parso un po' troppo predicatore... nel prossimo post prometto di essere meno palloso e vi racconterò cosa ho fatto finora e di come cerco di fare anche il turista in un paese ricco di natura e con dei posti strepitosi.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato.

Un abrazo a todos

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