«Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.» A. Einstein

giovedì 21 gennaio 2010

Bettino Craxi e le pessime scelte economiche

Vi segnalo un interessante articolo del professor Sandro Brusco docente all'Università di NY dal blog www.noisefromamerika.org dove si discute circa la figura di Craxi ma da un punto di vista economico e di gestione della finanza pubblica. Le sue scelte in tal senso sono tutt'altro che apprezzabili... qualche esempio:
- la pressione fiscale: Nel periodo 80/92 l'aumento fu di più di 10 punti di PIL, passando dal 31,4% al 41,9%
- Il disavanzo di Bilancio durante il periodo 1980-1992 fu in media pari al 10,8% del PIL
- Il rapporto debito/PIL raggiunse il 105,2% nel 1992, il 115,6% nel 1993 e il 121,8 nel 1994.

Condivido in pieno anche la conclusione
L'argomento di chi afferma ''Craxi sarà stato anche disonesto ma ha fatto buone cose'' è quindi totalmente privo di base empirica, almeno per la politica economica. Al contrario, ciò che Craxi fece fu estremamente dannoso. Forse l'unica cosa buona che si può dire di Craxi è che non era particolarmente peggiore del resto della classe politica di quel periodo. Lui fu spazzato via da tangentopoli. Il resto della classe politica purtroppo no, e continua a far danni al paese. La visita dei vari ministri ad Hammamet è solo l'ultima testimonianza di questa tristissima verità.

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