«Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.» A. Einstein

sabato 8 gennaio 2011

La crisi c'è e lo sanno tutti: come ne uscirà l'Italia?

Dopo averla negata, dopo aver detto di essere ottimisti, dopo aver creduto e sbandierato che l'Italia aveva affrontato al crisi meglio di altri, credo che il premier sia rimasto il solo a crederci o a farcelo credere... 

Un articolo de lavoce.info, sito molto interessante e spesso linkato dal mio blog ci fa riflettere che il post-crisi è caratterizzato da uno spostamento dei centri del potere economico verso le grandi economie emergenti e da una disperata ricerca di produttività e competitività nelle grandi economie occidentali

C'è riuscita la Germania, che pure è stata pesantemente colpita dalla crisi globale. Come? Partendo dal riconoscimento delle difficoltà e con un'azione di politica economica ispirata a una visione chiara e realistica del futuro. Per creare le condizioni istituzionali e strutturali per lo sviluppo delle attività economiche di domani.

Invece in Italia la ripresa dell'economia italiana nel 2010 è stata lenta. Per due ragioni. Alcune aziende guadagnano quote di mercato, ma ce ne sono molte altre che stanno perdendo competitività, il che fa salire le importazioni. E i consumi privati e pubblici sono frenati dal cattivo andamento del mercato del lavoro e dalle politiche di bilancio restrittive. Per un migliore 2011, è cruciale che la crescita diventi un fenomeno più diffuso. Con piccole imprese che crescono e giovani lavoratori che non vengono tenuti ai margini per troppi anni.

Ma in Italia non solo è utopia guardare alla Germania... ormai è utopia anche sperare di vedere il Governo e potrei dire la politica in generale impegnata a discutere di questi temi... l'uscita dal tunnel è lontana.

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